martedì 27 ottobre 2015

Intervista al Poeta Marco Galvagni

Buongiorno a tutti!!!
Oggi il mio piccolo blog ha il piacere di ospitare un Poeta, che ha accettato il mio invito rispondendo alle mie curiosità e regalandoci alcune delle sue poesie, che troverete nel post!
Grazie mille a Marco Galvagni per la sua gentilezza e disponibilità.
Iniziamo subito con l'intervista!!!



Ciao Marco, grazie mille per aver accettato l’invito ed essere qui, nel mio angolino, a raccontarci qualcosa di te.
Com’è nata la tua passione per la poesia?

La mia passione per la poesia è nata da ragazzino. Mi ricordo che quando ero in stati d'animo particolari, del tipo se avevo avuto una discussione coi miei genitori o se ero innamorato di qualche mia coetanea o anche se semplicemente riflettevo su qualcosa mi chiudevo nella mia cameretta e incominciavo a stendere versi. A 14 anni ho scritto la poesia Autunno umano. Comunque io sono del 1967 e nel 1982, a soli 15 anni di età, Autunno umano è stata segnalata nel Premio Letterario Internazionale Mosè Bianchi di Milano. Ho ancora la foto della premiazione che ti allego.




Autunno umano

Calano placide le tenebre
sulla città avvolta nel gelo
dell’autunno.
Alberi in letargo rantolano
con le residue forze
in cerca di linfa vitale.
Le foglie,
ormai precipitate verso la morte,
giacciono ammucchiate in disordine
e nulla più hanno cui anelare.
Al rinforzar della perenne brezza,
hanno un guizzo di vita
e danzano volteggiando per l’aere
loro naturale,
tentando invano il recupero verso la vita.
Poi,
svanita la folle illusione,
che aveva attirato inconsapevoli passanti,
ripiombano nell’eterno silenzio,

calpestate e dimenticate da tutti.


Si dice che i poeti abbiano l’ “Ispirazione”: c’è un momento particolare della giornata, o un luogo in cui preferisci scrivere?

Mi piace molto scrivere di notte, lontano da ogni pensiero, è lì che mi vengono le migliori idee. Sono come dei lampi che vanno colti al volo e tradotti in versi. Una curiosità è che io non scrivo e correggo sui fogli come fanno molti poeti ma direttamente su Textmaker al pc.

Le tue poesie nascono dalle esperienze della vita, dall’osservazione di ciò che ti circonda o da un’illuminazione?

Se c'è stato un periodo che le mie poesie nascevano da esperienze di vita vissuta, alcune che mi hanno segnato indelebilmente, ora le definirei più illuminazioni, bagliori nella notte silenziosa che accendono la luce del mio cuore.

Ci sono poesie che scrivi di getto o c’è sempre una profonda meditazione che precede la stesura?

Non c'è mai una profonda meditazione che precede la stesura. Sono tutte poesie. le mie, scritte di getto, seguendo l'onda del momento e dei sentimenti.

Hai scritto tante poesie, ce n’è una che per te è particolarmente importante?

Sì, ho scritto veramente tante poesie, è vero. Ma ce ne sono 2 che mi stanno più a cuore delle altre. La prima è Il silenzio acuto del mattino, vincitrice nel 2002 del Premio Age Bassi di Castiraga Vidardo (LO), con la quale rielaboro il dolore per la scomparsa di mio padre avvenuta nel 2001. La seconda è Un lampo nel buio del 21/12/2012 che rappresenta il risvegliarsi del mio universo dei sentimenti d'amore dopo un periodo opaco.  E' anche la prima poesia del mio sito personale
http://www.marcogalvagni.it 

Il silenzio acuto del mattino



                                                                                                          A mio padre
Ho annodato
a ciottoli levigati
il fluire dei miei ricordi.
Forse era l’aurora cremisi
che si specchiava nei solchi
delle rare onde,
forse la magia
del silenzio acuto del mattino.
Forse la quiete infinita
ed il confluire d’umane speranze
tipici d’ogni alba
in qualunque angolo del mondo.
Forse un po’ di tutto ciò
mischiato all’amore per la vita:
e noi in simbiotica armonia
su questi greti ci trovavamo,
padre,
ed era l’acuto silenzio
delle nostre illusioni,
la genesi
delle nostre buone intenzioni.
Era la folgorante attesa
d’un alito di luce
a farci muovere,
padre,
laddove ormai sono avanzate
poche manciate di rena
e l’acqua ha reso canute
persino le amiche conchiglie.


Un lampo nel buio



Sei un volto a me ben noto,
tale all’unico della sfera lunare
dove le pianure sono mari di pensieri,
identici all’armonia del nostro destino.

Rappresentano un’idea opposta al percorso
nella strada maestra della vita precedente:
ti distacchi dall’apparenza che inganna
e trasmetti vibrazioni sinora ignote.
La cometa più ardente di desideri.

Sotto il tetto luminoso del cielo,
siamo un lampo nel buio della notte
e ci corichiamo su un tappeto di fili d’erba
felici solo di poter giacere uniti.

Ci desterà il sole che s’alzerà dall’orizzonte,
la luce rosea che fiorirà all’alba.

Poi cammineremo verso il greto del fiume
e c’immergeremo, nuotando controcorrente
com’è nella vita il nostro cammino.


Le tue poesie hanno avuto tanti riconoscimenti, ed ora che progetti hai per il futuro?

Ora sto coltivando un grosso progetto dopo le affermazioni nei concorsi. Voglio scrivere un nuovo libro che s'intitolerà I sottili pensieri di canto. Si tratta di un lungo libro intitolato così un po' perchè le poesie sono canti d'amore, un po' soprattutto perchè le poesie vorranno raccontare di come siano magiche le note di voce di lei quando mi parla d'amore, come un sottile canto solo per me.

Grazie infinite per la tua gentilezza nel rispondere alle mie curiosità, ti faccio un grande in bocca al lupo per il tuo avvenire da poeta.


Grazie a te per avermi invitato e per gli auguri per il mio avvenire di poeta. Contraccambio e ti auguro di diventare una grande scrittrice.


Spero che l'intervista vi sia piaciuta e vi auguro una splendida giornata!

Nessun commento:

Posta un commento