giovedì 4 giugno 2015

Hook a Book ha letto "Celeste". Ecco il suo pensiero!

Buonasera a tutti!
E' uscita un'altra recensione sul mio romanzo!
In realtà è stata postata il 22.05, ma non sono stata avvisata e l'ho trovata oggi per caso!!!
Ecco cosa pensa Silbi, del blog Hook a Book, del romanzo "Celeste".




Questa è una lettura su cui non so bene come esprimermi. Perché nel complesso, non mi è dispiaciuta, ma... È questo "ma" che mi impedisce di esprimermi in maniera completamente positiva. Intanto ringrazio tantissimo Cristina Vichi per avermi dato la possibilità di recensire una copia del suo romanzo d'esordio. Celeste mi ha attirata subito, e non solo per la splendida copertina. Il mio secondo nome, infatti, è Celeste, e mi sono subito accorta del romanzo, mentre ogni tanto seguivo il blogtour, attratta ovviamente dal titolo che mi identificava.
Una volta iniziato ho faticato ad entrare nella storia, tuttavia, capitolo dopo capitolo, mi sono immersa nella vicenda e, alla fine, l'ho divorato in pochi giorni.
La storia infatti, non è male: ambientata in una sorta di Medioevo, essa segue le vicende di Celeste, in realtà la principessa Costanza, prima come bambina e poi come giovane donna, prigioniera di una realtà che considera le relazioni, gli affetti e le donne come pura merce di scambio.
La protagonista infatti viene considerata dalla propria famiglia nient'altro che una cosa, un modo per ripianare i debiti del suo regno, e viene coinvolta in una girandola di intrighi di palazzo, tra assassini e tradimenti, mentre cerca di mantenere, anche all'interno di un ambiente ostile, la propria indipendenza. Celeste infatti è una protagonista ribelle, testarda, e in certi casi troppo orgogliosa: ho apprezzato il fatto che questo carattere potesse essere giustificato dalla sua educazione (scoprirete come), perché in un mondo medioevale una personalità del genere è sicuramente inusuale. Tra i vari personaggi nonne ho trovati di veramente ambigui: generalmente i buoni sono buoni e i cattivi sono cattivi. Tuttavia, questa separazione così netta può essere anche un po' un difetto, perché alcuni personaggi, come Re Umberto, finiscono per appiattirsi.
Ciononostante, molti personaggi mi sono piaciuti: tra i buoni citerei sicuramente Ivan, che ho amato tantissimo per il suo carattere fermo ma dolce, e tra i cattivi merita nota la perfida Suor Matilde. Mi sarebbe piaciuto anche Alessandro, se solo non avessi trovato la sua attrazione per Celeste un po' troppo istantanea e forzata(e il cosiddetto "instalove" è uno degli elementi che non vorrei mai trovare in un libro) .
Lo stile invece è il tasto dolente del romanzo. Lo so che si tratta comunque di un esordio, per giunta autopubblicato (non che sia un difetto, volevo solo dire che viene meno il processo di editing) ma alcune pecche mi sono saltate subito all'occhio. La prima è la presenza di errori ripetuti di grammatica basica, che avrebbero potuto essere evitati (quello che forse mi ha colpito di più e il pronome "gli" riferito a Celeste). La seconda è un'eccessiva linearità e ripetitività dei periodi: molte frasi sono eccessivamente brevi e semplici, ed identiche nella struttura. Avrei forse preferito un po' di varietà, soprattutto nell'alternanza tra nomi e pronomi: molto spesso infatti i periodi iniziano con il nome di chi parla, ed è capitato di trovarmi tre volte di fila il nome Celeste ad aprire una frase. Perdonatemi per essere così petulante, ma si tratta comunque di una cosa che ho notato subito durante la lettura, e migliorabile con solo un po' più di attenzione. 

Dunque cosa ne penso? Che la storia mi è piaciuta molto, la valutazione sarebbe stata più positiva con uno stile migliore ma le tre stelle non le cava nessuno. Visto che si tratta comunque di un esordio, credo che l'autrice potrà migliorare ancora parecchio. Dopotutto le potenzialità ci sono!  







Anche per oggi è tutto! Se vorrete farmi sapere la vostra opinione su quanto letto ne sarò ben lieta!
A presto e buona serata!

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